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Quattro chiacchiere – parte terza

News |
  04 mag 2021

“Quattro chiacchiere con…”, terza puntata della serie di interviste agli uomini e alle donne che lavorano per Biancalani Textile Machinery. Oggi intervistiamo M. e S., rispettivamente “l’uomo dei numeri” e “l’uomo delle linee”, i quali ci raccontano i loro ruoli così diversi ma così fondamentali per l’azienda.

Qual è la tua qualifica e da quanto tempo lavori per Biancalani?

Mirko

M.: Lavoro per Biancalani dal 2016 e sono Industrial Controller, ossia mi occupo della contabilità industriale, una sorta di controllo dei costi approfondito, e seguo tutto il processo produttivo dall’apertura commessa fino alla spedizione. Tutto è iniziato con la mia passione per la tecnologia, in particolare per l’informatica. Ho lavorato in Italia e a Londra occupandomi, come responsabile, di certificazioni di qualità e nel settore gestionale, adattandomi a contesti molto diversi. Ciò mi ha permesso di sviluppare un metodo di lavoro che posso applicare con facilità a, di nuovo, contesti molto diversi. È così che sono approdato qui, alla Biancalani.

Simone

S.: Io, invece, nel 2016 mi sono diplomato! (ride). Ho trovato subito un’occupazione, ma poco dopo sono entrato in forze alla Biancalani. È un’azienda che mi permette di fare esperienza quotidiana nella pratica del mio lavoro, il montatore meccanico. Sapevo che era una passione, ma adesso sono sicuro di essere nato per farlo. Ne sono entusiasta.

Come pensi di aver contribuito e contribuire tuttora a fare la differenza?

M.: Come molti altri, credo fermamente che l’organizzazione sia fondamentale e penso che io e il mio team possiamo fare la differenza attraverso la creazione e l’applicazione di un sistema azienda estremamente performante. Per carattere, cerco sempre di alzare l’asticella, come si suol dire, e credo di poter fare la differenza anche cercando di coinvolgere gli altri e facilitando il loro passaggio alla gestione del lavoro secondo nuove procedure, poiché non è facile modificare la propria routine lavorativa. Nonostante questo, un’organizzazione efficace è sicuramente la soluzione migliore per gestire al meglio il lavoro di ognuno e tutti nell’azienda.

S.: Mi ritengo fortunato, poiché il capo officina mi ha insegnato una parte essenziale del mio lavoro. Ho imparato che pianificare è la chiave e adesso è la prima cosa che faccio ogni mattina, a volte anche prima di arrivare in azienda. Spesso infatti, le tempistiche sono folli e il team officina dev’essere molto performante. L’assemblaggio di componenti meccaniche è un lavoro piuttosto “fisico”, la pigrizia non è ammessa, anzi, è necessario avere sempre la voglia di fare del proprio meglio. Mi è stato insegnato a non sprecare tempo. La fase di briefing che precede la pratica e che si divide in briefing con il team officina al completo, poi con il compagno di lavoro e infine individuale è fondamentale, poiché poi bisogna tener fede a quanto pianificato. Sono diventato proprio quel tipo di operaio meccanico molto attento a tutto questo. Forse è così che posso fare la differenza.

Qual è la parte migliore del tuo lavoro? 

M.: Sono la persona che ha una fotografia chiara dell’azienda e quindi mi vengono fatte molte domande ogni giorno. È impegnativo, ma sentire che i colleghi hanno fiducia in me è davvero molto gratificante. Devo anche sincerarmi che ognuno segua le procedure adeguate perché ciò facilita il lavoro di tutti. Perciò, anche se sono “l’uomo dei numeri”, la parte di comunicazione è probabilmente quella che preferisco e che ritengo indispensabile.

S.: Dò il mio meglio quando sono sotto pressione. Adoro risolvere problemi quando ci sono scadenze molto strette, ad esempio quando dobbiamo assemblare cinque o sei macchine in tre settimane. Mi piace anche quella parte del mio lavoro che potremmo chiamare “organizzare le linee”, ossia catalogare ogni parte meccanica e mettere ordine, in modo da avere tutto sotto controllo e procedere poi con velocità.

Qual è il progetto Biancalani che più ti ha entusiasmato?

M.: Il progetto che preferisco è precisamente quello a cui stiamo lavorando. Abbiamo iniziato da un po’, raggiunto molti obiettivi, ma è un processo continuo poiché le esigenze cambiano e a un ritmo sostenuto. Mi sto riferendo al sistema di organizzazione aziendale che il progetto in questione implica. Il sistema deve essere esteso a tutta l’azienda così da poter gestire flussi di lavoro complessi e ottimizzare. Biancalani dà l’opportunità di creare delle procedure invece di seguirne di imposte ed è significativo perché ti rende libero di dare il tuo meglio.

S.: Un paio di anni fa, ho fatto parte della squadra di montaggio Biancalani in occasione di ITMA Barcellona. Dovevamo assemblare tre macchinari incredibilmente innovativi. Provavo un forte senso di responsabilità perché le fiere espositive hanno dietro investimenti importanti, quindi tutto deve essere più che perfetto. E mi sentivo parte di qualcosa, una sensazione che ho apprezzato. Per questo, spero di fare carriera e di diventare un montatore meccanico impiegato nelle trasferte all’estero, sarebbe davvero entusiasmante.

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