20 novembre 2020
Quattro chiacchiere con i tecnici Biancalani
Esistono persone programmate per avere la visione completa di un puzzle prima che venga assemblato. Sono capaci di pensare in grande senza perdere d’occhio i singoli tasselli. Questi professionisti alimentano innovazione e progresso in tutti i settori e la loro opinione è fondamentale, ma spesso poco conosciuta. Ecco perché è interessante scoprire cosa alimenta il motore dei professionisti del meccanotessile, settore di cui Biancalani fa parte da decenni.
“Spesso ci dimentichiamo” spiega Massimo Biancalani, CEO dell’azienda, “di quanto l’innovazione sia un iter complesso. Biancalani ha fatto una scelta precisa, ossia posizionarsi nel mercato del meccanotessile con macchinari alternativi per il finissaggio. L’input, la scintilla del processo creativo, viene sempre e solo da una considerazione: cosa manca e sarebbe invece auspicabile e vantaggioso nel meccanotessile?”
“È ciò che è successo con AQUARIA®” aggiunge Maurizio Toccafondi, direttore del reparto Ricerca & Sviluppo (R&S). “Cercavamo una visione diversa, qualcosa basato su tradizione ed esperienza, ma che non fosse sterile e banale. Il risultato è stato incredibile: siamo riusciti a concentrare ben sei punti di forza in un’unica macchina e quindi a fornire un prodotto all’avanguardia e, soprattutto, alternativo. Che dà risultati notevoli, alcuni assodati e altri tutti da scoprire.”
Ma partiamo dal principio. “La ricerca che precede la progettazione” spiega Massimo Biancalani “può sembrare maniacale. In realtà, il termine corretto è capillare ed è giusto che sia così, perché si tratta delle fondamenta di tutto il processo progettuale. Le opinioni dei collaboratori esterni e dei professionisti del settore, le analisi di mercato, le statistiche, le ricerche tramite questo meraviglioso strumento che abbiamo e che è internet, tutto ciò viene raccolto dal reparto Ricerca e Sviluppo. E sono questi impulsi che innescano la progettazione. I tecnici Biancalani sono molto bravi a coglierli. L’azienda li sceglie anche per questo”.
“In fase di progettazione il confronto è continuo e tutto è a servizio della ricerca” interviene Toccafondi. “È un brainstorming quotidiano. Dimentichiamoci le tempistiche formalizzate delle riunioni che sono solo una parte infinitesimale del tutto. Non si esce da una riunione con una verità immutabile, solo più informati e sempre pronti a cambiare rotta in caso sia necessario. E spesso lo è, ovviamente. Altrimenti non sarebbe una progettazione.”
Il direttore del reparto R&S ci tiene a specificare un concetto: “La progettazione non può e non deve lasciare spazio a futuri rischi tecnologici, creando macchine povere di contenuti. Questo accade spesso quando si cerca di ridurre i macchinari all’osso, come diciamo noi, con lo scopo di fornire un prodotto solo apparentemente nuovo, ma in realtà privo di contenuto. È un errore. Il contenuto tecnologico va avanti a tutto. Tutti i settori R&S di rilievo funzionano sulla base di questo imperativo”.
“La progettazione in sé” aggiunge Massimo Biancalani, “la fase tecnica per capirci, è una sorta di sintetizzazione creativa. È quando arrivano le idee e soprattutto lo scambio di idee che avviene in maniera non codificata, con un dialogo ininterrotto. Si tratta di un confronto tra professionisti molto diversi per esperienze, età e specializzazione, che Biancalani ha tenuto a riunire e a far collaborare all’interno dell’azienda. È ciò che ha portato a macchinari come AIRO®24, AIRBOX e AQUARIA®”.
“Non stiamo parlando di macchine convenzionali. E c’è sempre un certo orgoglio al pensiero di aver contribuito a realizzarle” chiosa Toccafondi.
E continua: “quando si ha a una visione completa del progetto e dopo la realizzazione del macchinario, c’è un altro step interessante: Biancalani diventa consulente, nonché spesso unico fornitore e ovviamente promotore della propria filosofia progettuale. L’azienda si trasforma in un interlocutore strategico proprio perché fornisce tutto questo. E il livello più alto, comune alle fasi di progettazione e realizzazione, viene raggiunto quando clienti leader del settore del finissaggio tessile scelgono di testare un macchinario innovativo”.
“A questo punto” interviene Biancalani “mettiamo a disposizione i nostri tecnologi che lavorano quotidianamente per settare le macchine sulle necessità del cliente e scoprire funzionalità perfette per ciò che vuole realizzare. Questo è il vero anello di congiunzione con l’innovazione, perché i leader del settore aprono la strada da seguire, che porterà avanti il mercato e gli altri la seguono”.
“Infatti, Biancalani customizza, personalizza le macchine a seconda delle necessità del cliente, tanto che non ricordo di averne realizzata una identica a un’altra” afferma Toccafondi. “Tutte hanno potenzialità effettive” continua Biancalani, “molte conosciute e altre, per fortuna, ancora da scoprire. E le scoperte migliori, si sa, vengono fatte mentre si cerca altro, nel nostro caso mentre si studiano le potenzialità di un macchinario. La versatilità in potenza è il segreto delle macchine tessili da finissaggio Biancalani. E del nostro lavoro”.